Grazie alla presenza sul territorio degli sportelli d’ascolto psicologico attivati nelle scuole nell’ambito del progetto “L’Atelier Koinè”, selezionato e promosso dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e organizzati dalla Lanterna di Diogene quale ente capofila, è stato possibile usufruire di un osservatorio che ha permesso di avere uno sguardo privilegiato sulla popolazione scolastica, alle prese con la gestione degli aspetti psicologici connessi alle fasi evolutive che ciascuno è chiamato ad affrontare.
Osservando i dati raccolti durante questi mesi di attività del servizio, è risultato evidente come una grossa parte delle motivazioni che hanno portato a richieste di accesso allo sportello si fondi su difficoltà legate ai compiti evolutivi relativi all' adolescenza.
Credo quindi sia utile soffermarsi su queste questioni, che hanno sollecitato molte riflessioni da parte degli utenti che si sono rivolti al servizio.
L' adolescenza è senza dubbio una fase caratterizzata da profonde trasformazioni: modificazioni somatiche, vicende intrapsichiche e dinamiche psicosociali che determinano una perturbazione dell'equilibrio raggiunto in precedenza dall'individuo, e conducono all'acquisizione di una nuova identità. Questo espone l’adolescente ad una conflittualità interna tra la spinta verso l’autonomia ed il bisogno di dipendenza e cura; a volte questo comporta una difficoltà ad acquisire una propria indipendenza emotiva se non attraverso uno strappo violento con la famiglia; altre volte l’adolescente non riesce a separarsi dall’immagine di sé bambino e dal “clima” di protezione e cura dell’infanzia, non si “autorizza a crescere”, prova una profonda malinconia per quello che dovrebbe lasciare.
All’interno dell’attività di consulenza psicologica portata avanti con il servizio di sportello d'ascolto, è risultato evidente come questo momento di acquisizione da parte dell'adolescente di un proprio sistema di significati attraverso il quale leggere il mondo, non lasci immutato il sistema familiare, spinto anch'esso verso una riorganizzazione, verso un nuovo equilibrio.
Prendendo in considerazione i timori e i dubbi portati dai genitori all' interno dei colloqui avuti con loro, è possibile constatare come il processo adolescenziale sia di per sé poco rassicurante, e renda imprevedibili i comportamenti dei ragazzi agli occhi dei genitori, che spesso si sentono esposti all’angoscia dell’incertezza.
Molti genitori riescono ad attraversare queste vicende sostenuti da sentimenti di tolleranza e di attesa fiduciosa, altri devono fare i conti con vissuti di impotenza e perdita; altri ancora sono indotti dall’ansia a negare dentro di sé le trasformazioni che inevitabilmente sta attraversando il proprio figlio adolescente, finendo per comportarsi con lui come se avessero ancora a che fare “con il loro bambino” o, al contrario, trattandolo come un individuo già adulto, autonomo e in grado di badare a se stesso. Sono spesso questi gli stati emotivi vissuti da molte famiglie alle prese con questa fase evolutiva, queste le “turbolenze” che si trovano ad attraversare, ed è evidente l'importanza del confronto e della condivisione, come strumenti per gestire la solitudine e la paura, e per sollecitare risorse indispensabili ad affrontare il cambiamento. A questo proposito è utile sottolineare la preziosa opportunità rappresentata dagli sportelli d’ ascolto nelle scuole, che esercitano una funzione di primo spazio di accoglienza e di ascolto di tali vissuti che in questo modo non restano inascoltati, ma trovano la possibilità di una attribuzione di senso e forma da parte di chi li sperimenta, così da diventare opportunità di arricchimento e crescita psicologica.